A PASSEGGIO CON IL NOSTRO ANIMALE TOTEM

Quando si parla di animale totem bisogna aver la consapevolezza che il riferimento principale diventano i nativi d’America. La parola totem origina, infatti dal termine ototeman usato dai Ojibway, per l’appunto indiani d’America, ma usato da tutti gli sciamani  del mondo. Esso rappresenta le radici ancestrali comuni di un individuo un clan, tribù o etnia. Attraverso  esso, l’uomo mantiene il contatto profondo con le origini legate sia alla natura, che anche al proprio interiore. L’animale totem può essere una entità astratta, ma anche reale; vediamo quanti anziani si appoggiano ad animali di compagnia per superare la solitudine. Esso non ha il semplice ruolo di guida, ma è un aiuto e accompagna l’individuo nei suoi momenti di vita, soprattutto quando emergono momenti difficili. Gli animali portano con sè le loro caratteristiche che si sommano a quelle dell’essere umano che accompagnano. 

Entrare in contatto con il nostro animale totem vuol dire riuscire ad arrivare in una parte del nostro sè profonda, e attraverso il suo aiuto prendere maggior consapevolezza con paure, ansie e/o disagi, cosa che ci aiuta a viverli in modo più efficace. Sempre secondo i nativi d?America ogni individuo può godere della “compagnia” di nove animali che rappresentano le varie capacità e talenti nel cammino personale. Essi ci trasmettono saggezza nelle sette direzioni: nord, sud, est, ovest, sotto, sopra, dentro; a questi si aggiungono destra e sinistra. L’est è dove troviamo l’animale che indica la via per l’illuminazione ed è la parte spirituale. Il sud è la direzione dove troviamo il nostro equilibrio personale ed è dove viene difeso il bambino che è in noi; si può considerare il punto di equilibrio e la sede delle emozioni. 

L’ovest è dove troviamo la parte più materialista di noi e qui l’animale corrispondente ci guida alla nostra realizzazione personale. Il nord è la direzione della mente e l’animale di riferimento suggerisce quando parlare, quando ascoltare e ci viene incontro ricordandoci di ringraziare per quanto ricevuto dalla vita. La direzione del sopra ci porta alla connessione tra la dimensione celeste e ultraterrena (tempo del sogno). Nella direzione del sotto incontriamo la nostra interiorità e il rapporto con la terra; qui troviamo le indicazioni di come restare sul nostro sentiero. L’animale del dentro protegge il nostro “Spazio Sacro” indicandoci come raggiungere la felicità interiore e acquisire le nostre certezze. L’animale che si posiziona a destra protegge la nostra parte maschile dove risiede lo spirito da guerriero e  coraggio mentre quello a sinistra gestisce il nostro lato femminile e i suoi caratteri presiedendo relazioni, procreazione ed evoluzione. Voler affrontare un problema di vita con il semplice pensiero razionale può diventare un esercizio perdente in quanto si rischia di cadere nel rimuginare senza risoluzione. Entrare in contatto con il nostro animale totem ci porta alla parte più ancestrale e a quella energia che risiede nel nostro essere più profondo. Dentro di noi c’è una parte che non ha la forma della mente ne del pensiero ma come dice lo psicanalista Winnicott è in-forme e non ha bisogno  di ragionamenti. Qui troviamo soluzioni e non problemi. 

A questo punto ci si può facilmente chiedere: ma come faccio ad entrare in contatto con il mio animale totem del momento? Il sistema elettivo è sicuramente la meditazione attraverso un rilassamento profondo; imparare ad allenare la mente a ricercare una visualizzazione creativa che ci porta verso le immagini della natura con i suoi vari elementi compreso l’animale totem e qui, lasciandoci guidare dal fluire delle stesse, arrivare al contatto con esso e pian piano imparare a portarlo con noi e trovarlo pronto ad aiutarci ogni volta che abbiamo bisogno. Come scrive Raffaele Morelli pschiatra-psicoterapeuta “immaginare scene della natura ci riporta al centro di noi stessi, dove abita l’energia dell’autoguarigione”. 

Dott. Massimo Maroncelli